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Peppino Ortoleva: “Tragedia di Corinaldo, sarebbe stata auspicabile la presenza di Mattarella”

“Tragedia di Corinaldo, sarebbe stata auspicabile la presenza di Mattarella”

Il mass – mediologo torinese commenta la comunicazione  a proposito dei fatti avvenuti al “Lanterna Azzurra”

Mancanza di una vera attenzione verso le vittime di Corinaldo, quasi un distacco gelido, in quanto i ragazzi andando in discoteca, hanno fatto una cosache non dovevano fare. La mamma morta, “mamma”, anziché donna, che avrebbe dovuto stare a casa invece di andare a prendere la figlia dodicenne. Questo, in sintesi, il climate of opinion che ha percorso tutti i giornali, da quelli mainstream come Repubblica o Il Corriere della Sera a quelli più “urlati” come quelli di destra. Tra i TG (piuttosto “medi” quelli di Mediaset, grossolano il TG2), distintosi per il suo tono da agenzia, controllato, equilibrato, RaiNews24. E, dopo la tragedia, un atteggiamento contraddittorio nei confronti dello spray al peperoncino, arma di difesa lecita e oggetto di una campagna di stampa favorevole su Libero e invece demonizzato se in mano a ragazzi sballati o a devianti di ogni genere. Infine, una totale assenza delle istituzioni, primo fra tutti il Ministro degli Interni Matteo Salvini, cialtrone che non si è fatto vivo a Corinaldo e che pure è sempre pronto a parlare di tutto. “In questo frangente avrei visto anche la presenza del Presidente della Repubblica in segno di solidarietà con quei ragazzi”, conclude Peppino Ortoleva, già ordinario di Storia e teoria dei media all’università di Torino, commentando la tragedia avvenuta l’8 dicembre scorso in una discoteca di Corinaldo. Qui sono morti cinque ragazzini e una madre che era andata a prendere la figlia giovanissima, tutti andati là per assistere a un concerto.

Come hanno trattato i giornali di destra e in generale quelli mainstream la tragedia di Corinaldo?

La cosa che mi ha colpito molto è che non c’è stata un’attenzione vera alle vittime. C’è stata una certa forma di distacco: non si dice esplicitamente, ma lo si fa capire, che questi ragazzi andando in discoteca stavano facendo una cosa che non

dovevano fare. È un giudizio sottinteso, mai esplicitato, ma si dice che ballano, vanno in troppi: questo è colpa loro, non è colpa di nessuno, oppure è colpa genericamente di ignoti. Tuttavia, tra questi adolescenti c’è sempre qualcuno che si infila, più delinquente degli altri, ma che infiltrandosi fa parte del gruppo. Nel raccontare la storia c’è questo distacco gelido: se le vittime fossero morte sotto un tornado tutto sarebbe stato trattato in modo molto più umano. Ciò è assai indicativo, perché siamo in un mondo dove non si giudica, però a questo punto si cominciano a giudicare delle categorie, come gli immigrati o anche i giovani, e allora la domanda sottintesa è: “Cosa vogliono questi giovani che si sballano?”

E su questo hanno insistito soprattutto i giornali di destra, come Libero, Il Giornale, La Verità…

Fra tutti i giornali quelli di destra sono stati forse un pochino più espliciti, però questo tono moraleggiante c’è stato dappertutto. Quello che sta accadendo nella stampa di destra è un po’ un fenomeno analogo a ciò che succede in America nella stampa trumpista, che afferma: “Noi diciamo esplicitamente quello che voi ipocriti non vi sentite di dire.” Questo è il tono, e Libero è specialista in ciò, anche se è meno rigido nelle sue posizioni. Il Giornale invece è più schierato e leggermente più ipocrita. Libero è quello di Bastardi islamici, delle parolacce nei titoli. A prescindere da giornali di destra e giornali mainstream, però è una questione di toni, non di sostanza. E quella mamma che si è permessa di andare, pur essendo mamma, in discoteca, non avrebbe dovuto essere là, perché le mamme, secondo il costume italico, dovrebbero stare a casa. Nel citarla infatti è stata usata solo questa parola, mentre non si è detto mai “Una donna sulla quarantina”.

Come considera la televisione, e soprattutto la Domenica in di Mara Venier andata in onda il 9 dicembre scorso?

Non l’ho vista, in quanto Mara Venier non la guardo. Mi deve perdonare, io i giornali li leggo, ma a certi eccessi non ci arrivo. Poi magari può darsi che sia stata una bella trasmissione, ma non l’ho vista. Io la TV in questi casi la trovo quasi sempre un po’ ributtante, anche se i toni ipocriti di certi giornali in fondo sono anche peggio.

Cosa potrebbe dire a proposito di RaiNews24 che sembra essere stata la più controllata?

RaiNews24 lo è sempre, ha sempre un tono da agenzia, un tono più di notizia in quanto tale, e quindi anche meno folclorico, in quanto c’è sempre un carattere folcloricheggiante in nel raccontare questo tipo di cose. Dal mio punto di vista preferisco quelli che danno semplicemente il numero dei morti, (e quindi i toni di quest’emittente), senza voler per forza costruire un racconto, anche quando non si sa bene come farlo, poiché farlo è sempre difficile.

Come valuta invece i telegiornali generalisti della RAI?

Questi sono stati leggermente diversi tra loro. Il nuovo TG2 si distingue sempre per il livello di grossolanità superiore agli altri due, il TG1 e il TG3. La7, dopo aver avuto per molto

La discoteca della tragedia – Fonte: AnconaToday

tempo un’attenzione notevole ai toni, ho l’impressione che stia subendo un leggero scivolamento.

Come si muovono i TG di Mediaset?

Loro conducono una politica abbastanza media su queste cose: i TG Mediaset hanno fatto, dopo il parziale declino politico di Berlusconi, una politica di maggiore sobrietà rispetto a prima.

Come si sono comportati i social?

I social da questo punto di vista sono un fenomeno molto interessante perché danno più voce alla generazione giovane, e c’è stato pertanto un cordoglio di massa reale che li ha attraversati.

Dopo l’emozione sono comparsi sui giornali degli articoli su un ragazzo indagato per droga che sarebbe stato implicato nella vicenda…

Sì, ma si è parlato soprattutto dello spray. Si rende conto che si sta ripetendo da questo punto di vista la vicenda di piazza San Carlo a Torino? Ci troviamo di fronte a una catastrofe di massa, tra l’altro qui con più morti che a Torino, ma con una dinamica in buona parte simile. In un primo momento ci sono stati quelli del locale che hanno fatto entrare più gente del dovuto, poi si è fatta una parziale marcia indietro. I Carabinieri hanno detto: “A noi lo sbigliettamento risulta regolare, loro dovevano avere 500 posti al massimo e sono stati sbigliettati fino a 500 posti e quindi a noi tutto risulta regolare. Se poi i ragazzi sono entrati a forza, i buttafuori li hanno fatti entrare, non è colpa nostra, e non è colpa neanche dei proprietari del locale.” Insomma, niente di preciso, nessun discorso serio sull’argomento, nessuna responsabilità del gestore del locale e soprattutto delle forze dell’ordine. Ma quando abbiamo un evento con più di mille persone in un luogo per di più piccolo come Corinaldo, di norma i Carabinieri, che sono responsabili soprattutto a livello locale, dovrebbero allertarsi, mandare rapporti, chiedere rinforzi. Non è successo niente di tutto questo prima e durante l’evento. Poi, con la stessa rapidità con cui si erano fatte urla di scandalo su questa gente ammassata, il tutto è scomparso. A questo punto ci si è concentrati sullo spray urticante. Per carità, chi ne fa uso va assicurato alla giustizia, tuttavia, piccolo particolare, un giornale, Libero, ha fatto per diversi mesi una campagna per vendere spray urticanti ai suoi lettori. Quindi questo spray da una parte viene presentato come una cosa che serve a fare atti criminali, dall’altra viene venduto liberamente, e per di più promosso come un’arma di autodifesa senza alcuna riflessione in merito. Quando è in mano a un ragazzo un po’ sballato, drogato, o peggio ancora, poniamo, a un nigeriano, allora è criminalità pura, quando lo vende Libero è autodifesa: di qui l’incongruenza.

Dopo l’emozione secondo me c’è stato un rimosso dovuto alla strage di Strasburgo. Concorda?

Assolutamente, ma questa è la caratteristica della cronaca, che distrugge le emozioni subito dopo averle create, anche se ce ne sono alcune che durano più a lungo ed altre che sono più brevi. Se però non ci poniamo neanche interrogativi seri questa dinamica è ulteriormente rafforzata. Nessuno dopo i primi passi ha fatto alcunché. Il Ministro degli Interni non si è fatto vivo. Vogliamo parlare delle forze politiche? Abbiamo sentito qualche dichiarazione da parte loro? Naturalmente il primo responsabile era il Ministro degli Interni che è sempre pronto a parlare di tutto, ma lì no. Il problema di Matteo Salvini è che si esagera questo suo fascismo facendone quasi un personaggio più grosso di quello che è. Salvini è un cialtrone che raccoglie tutta la popolarità che riesce quando va bene, e quando non va bene sta zitto e magari va in Israele e diventa improvvisamente filoisraeliano e poi però sta accanto a CasaPound che è antisemita, e non si pone il problema della contraddizione dei suoi atteggiamenti. Inoltre è un ministro, e come tale, prima di fare dichiarazioni, si dovrebbe consultare con gli altri ministri, visto che non è il Presidente del Consiglio. Sempre Salvini è un autentico cialtrone che ha un peso enorme nei media dovuto al fatto che riesce a conquistarsi popolarità su questi con il suo gioco continuo di dire e non dire, di fare il più razzista dei razzisti, di farsi fotografare sorridente accanto a un ragazzino nero, di citare Martin Luther King, ecc.. Siamo di fronte a una specie di esasperazione del fenomeno Berlusconi. Però ricordiamoci che questo signore sarebbe il Ministro degli Interni, colui che dovrebbe dire ai Carabinieri “Dove eravate?”, colui che avrebbe dovuto aprire un discorso politico sulla cosa. Tutto ciò non è avvenuto, in quanto in Italia non c’è un discorso politico. Noi abbiamo un problema di responsabilità del ceto politico, perché è inesistente, si tratta di figure raccogliticce venute fuori dal nulla e che torneranno nel nulla il prima possibile. Se vogliamo poi parlare di ceto politico del PD, anche questo è inesistente o incapace. Io credo che questo ceto politico inesistente, venuto dal nulla e che andrà nel nulla, sia una delle maggiori responsabilità di molti fenomeni, anche di come è stata presentata la tragedia di Corinaldo. In questo frangente avrei visto anche la presenza del Presidente della Repubblica in segno di solidarietà con quei ragazzi. Qui c’è stata un’inadeguatezza di fronte all’evento, che sta diventando un problema gravissimo della stampa perché una tragedia così esce dagli schemi e non si sa più come trattarla.

MARIA GRAZIA FALÀ

 

Peppino Ortoleva